La storia di Grace Murray Hopper.

Scienziata con un Ph.D. in matematica conseguito a Yale nel 1934 e contrammiraglio della Marina degli Stati Uniti, madre del linguaggio COBOL e, a quanto pare, inventrice del termine debugging. Una veloce corsa nella vita di Grace Murray Hopper, una delle donne più incredibili della storia moderna.

Pensi sia fattibile? Provaci!

 

La vita domestica (e ingegneristica)
di Grace Murray Hopper

In un’epoca in cui le bambine vengono presto socializzate a quella che mia nonna avrebbe definito “l’arte del rassetto”, la piccola Grace è ben più impegnata nell’esplorare il funzionamento interno degli oggetti di casa (in particolare sembra appassionata alle sveglie – cosine interessanti e dal meccanismo complesso, le sveglie): nonostante mamma Murray sia mediamente turbata non le vieta però di investigare tra gli ingranaggi e le lancette. La curiosità è un lusso prettamente maschile che a suo tempo probabilmente è stato negato anche a lei.

Insomma, tra un’autopsia di sveglia e l’altra, una già sedicenne Grace è pronta a fare la sua iscrizione al prestigioso collegio femminile Vassar: nel 1928 si laurea in matematica e due anni dopo consegue la specializzazione a Yale.

Tre anni più tardi è già insegnante di matematica proprio al Vassar, nel mentre continua a studiare e nel 1934 ottiene un dottorato a Yale.

Gente, in quegli anni essere ammesse ad un dottorato non era mica da tutti (nemmeno oggi, in definitiva, ma in quegli anni era veramente straordinario). L’ho già detto a Yale?

Donne lavoratrici ai tempi di guerra:
la strada di Grace Murray Hopper

Ben presto scoppia tristemente la Seconda Guerra Mondiale, Grace proprio non ce la fa a starsene a casa a fare la maglia e tenta quindi di arruolarsi in Marina. Niente da fare: prima di tutto è troppo in là con l’età (34 anni all’epoca della nostra Grace erano già l’alba dell’età senile) e, ad ogni modo, è troppo magrolina per gli standard militari.

E allora qui ci saremmo tutte arrese, dai. Ma Grace non conosce il significato dell’arresa e nel ’43 si unisce alle Riserve come volontaria del W.A.V.E.S. (bell’acronimo che con le onde non ha nulla a che vedere – Women Accepted for Volunteer Emergency Service): si distingue come prima al corso di addestramento, ottiene un congedo temporaneo dal suo ruolo di insegnante e viene assegnata con il grado di tenente al “Computation Project” di Harvard.

Amore e scienza per una donna americana durante la guerra

L’anno dopo entra a far parte del team di ricerca capitanato da Howard Aiken, dedicato al Mark I: uno dei primi, giganteschi, calcolatori digitali elettromeccanici della storia (alto più di due metri, si estende per una lunghezza di sedici metri con interi chilometri di cavi e più di 700.000 componenti meccaniche – insomma, un dinosauro).

Dinnanzi a questo T-Rex, che funziona tramite schede perforate con istruzioni scritte in linguaggio macchina, Grace viene immediatamente catapultata alla sua infanzia e Mark I diventa la sua nuova sveglia. Così nascono gli amori, no?

Grace Murray Hopper e il linguaggio del primo computer

Finita la guerra (finalmente) e chiuso il capitolo Harvard, Grace fa il suo ingresso alla Eckert–Mauchly Computer Corporation: azienda impegnata nella produzione del primo computer commerciale su larga scala, l’UNIVAC I.

Da visionaria-smonta-sveglie, Grace inizia ad immaginare un linguaggio di programmazione basato sul linguaggio naturale (e non su quello matematico) con cui anche i non addetti ai lavori possano servirsi di un computer.

Inizia dall’A-0 System, programma in grado di tradurre le istruzioni dal linguaggio di programmazione al codice macchina; poi via i simboli matematici e nasce Flow-Matic, nuovo compilatore che comprende una serie di parole chiave in lingua inglese: è il “padre” del COBOL, che nascerà nel 1959 per restare in uso fino ai giorni nostri.

La prima donna della storia nella British Computer Society

“Pensionata a chi? Chiamatemi Capitano, anzi, Contrammiraglio!”

Nel 1966 si congeda dalla Marina ma viene immediatamente richiamata in servizio per lavorare ad una standardizzazione dei linguaggi di programmazione: bisogna che un solo linguaggio funzioni su qualsiasi macchina al netto della dotazione hardware. Fino al 1977 dirige il Navy Programming Languages Group con il grado di capitano, anni durante i quali viene nominata membro della British Computer Society (1973 – la prima donna della storia a farne parte) e lavora per convincere il dipartimento della Difesa a sostituire i grandi sistemi centralizzati con macchine più contenute sparse sul territorio nazionale e collegate in network.

Il lavoro della divulgatrice scientifica (donna)

Il congedo definitivo arriva assieme al grado di contrammiraglio nel 1986, ma la pensione è una vera noia mortale, quindi Grace dà un bello start alla sua carriera da divulgatrice: tiene un passo di circa 300 conferenze l’anno alle quali si presenta sempre in uniforme nonostante vada evidentemente contro la policy del Dipartimento della Difesa USA (le policy sono addirittura più noiose della pensione).

“La cosa più importante che ho fatto non è stata costruire un compilatore, ma formare i più giovani. Vengono da me per chiedermi – Pensa che sia fattibile questa cosa? – e io rispondo – Provaci”.

Una tipa tosta, la signora Grace. Una donna che non ha mai smesso di provare, con o senza permesso. E, come donna del suo tempo, avrebbe dovuto chiedere per fare ogni singola cosa: ma ha sempre (giustamente) pensato che fosse “più facile chiedere scusa che ottenere il permesso”.

In 85 anni di vita ha ottenuto 40 lauree ad honorem, la “National Medal of Technology“, la nomina a “Computer Sciences Man of the Year” (e qui aggiungerei un bel “man lo dici a tua sorella”), postuma invece l’assegnazione da parte di Obama della “Presidential Medal of Freedom”.

Grazie Grace, proveremo.

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