bellezza e intelletto.
La storia di Hedy Lamarr
E se vi dicessi che una delle donne più belle del mondo ha rivoluzionato la tecnologia delle telecomunicazioni?
Fu Hedy Lamarr, diva di Hollywood ma anche ex studentessa di ingegneria desiderosa di contribuire alla lotta contro il nazismo, a sviluppare insieme al compositore George Antheil un sistema di guida a distanza per siluri basato sull’invio e ricezione di frequenze radio. Oggi, questo sistema è alla base della tecnologia di trasmissione del segnale usata nella telefonia e nelle reti wireless.

Una riflessione sulla combo bellezza-intelletto
Bellezza, cinema e nudità: storia di Hedy Lamarr
Hedy Lamarr (nome d’arte di Hedwing Kiesler) nasce nel 1914 a Vienna, in una famiglia ebrea dell’alta borghesia austriaca, da un padre direttore di banca e una madre pianista con cui ha per tutta la vita una relazione che lei stessa definisce “anaffettiva”.
Tra carenze di abbracci e una rigida impostazione formativa (che la porta poi ad iscriversi al Politecnico di Vienna), Hedy ben presto realizza di essere adorata da tutti coloro che la circondano per via della sua naturale ma straordinaria bellezza, che inizia presto ad andare a braccetto con comportamenti dalle sfumature fortemente maliziose e intriganti (alla Greta Garbo, per rimanere coerenti al periodo storico).
Hedy così si avvicina alla recitazione e al cinema, abbandonando gli studi di ingegneria, ed ottiene una parte nel film “Estasi”, che consacra la sua notorietà come l’attrice che ha mostrato il primo nudo integrale della storia del cinema. Sorvolo sullo scandalo, perché sono certa che possiate immaginarlo anche senza descrizioni.
Nel 1936 i produttori cinematografici austriaci vietano le scritture per gli ebrei, quindi Hedy si imbarca sul Normandie, diretta verso l’America: è proprio durante il viaggio che riesce ad ipnotizzare con la sua bellezza il produttore della Metro Goldwing Mayer nonché proprietario del transatlantico. Mayer decide di puntare tutto su di lei, di cambiarle il nome (un cognome tedesco a Hollywood non funziona) e creare una forte campagna pubblicitaria con un unico grido: “la donna più bella del mondo”. Ed ecco che è subito una stella.
Science is a girl’s best friend (not “diamonds”)
Nel grande giro di conoscenze tipico di una diva del suo calibro, un giorno incontra George Antheil, compositore d’avanguardia, anche autore della colonna sonora del film surrealista Ballet Mécanique. Hedy ammira soprattutto uno dei suoi brani composto da una pianola, due pianoforti, tre xilofoni, campanelli elettrici, flauti, un tamburo, quattro timpani di rame e un’armonica. È proprio dall’unione tra la riflessione su questo complesso brano e i ricordi legati al suo primo marito (armatore che invitava a casa colleghi con cui parlava di ordigni bellici) a scaturire l’epifania di Lamarr: Hedy pensa sia possibile interferire sui segnali radio che comandano un siluro tramite la comunicazione a distanza e che sia possibile realizzare questo sistema usando l’apparato multistrumentale di Antheil.
Mai tra set e laboratorio il passo fu più breve
La diva e il compositore creano così lo schema della loro invenzione e decidono di chiamarla SCS, Secret Communication System (brevetto concesso l’11 agosto del 1942 dall’Inventor Council con il n. 2.292.387).
Il sistema viene utilizzato dal Pentagono e poi (1962) installato sulle navi americane utilizzate per effettuare il blocco a Cuba, ma è solo quando al sistema viene tolta la qualifica di segreto militare (1985) che che diventa la base di tutta la moderna tecnologia telefonica, rivelandosi fondamentale per i telefoni Global System for Mobile (GSM) perché in grado di garantire la privacy degli utenti.
Il nostro wireless? Lo dobbiamo a una delle donne più belle della storia dell’umanità!
Così, a 71 anni, inizia la rinascita dell’ex vamp, oramai riconosciuta maggiormente come una scienziata: negli anni ’90 Lamarr riceve numerosissimi premi e attenzioni dal mondo accademico e dedica il resto della sua vita alla solidarietà, beneficenza e appoggio agli istituti di ricerca.
Morale: la bellezza è una gran fortuna ma, a ben vedere, non la più grande di tutte.
Nemmeno per le dive di Hollywood.